SLOWS DOWN – E.P. 2
(Self Released, 2016)
Quattro tracce che trascendono schemi e definizioni rappresentano l’anteprima del già annunciato primo lavoro organico di Alexander Hawthorne, alias Slows Down. Nel breve volgere di un quarto d’ora, il suo secondo Ep autoprodotto, disponibile in download a offerta libera, inanella una serie di successioni e ibridazioni stilistiche passibili di essere ulteriormente sviluppate in un contesto più ampio.
Post-rock, ambient, scrittura introspettiva, shoegaze, rumore e melodia si avvicendano con sorprendente assenza di cesure nel corso dell’Ep, aperto da due minuti di saturazioni ambientali, che presto lasciano spazio alle granulose texture wave-gaze che supportano il tenebroso incedere della soffice melodia di “I’m Not Inside Your Heart”, ideale compendio di shoegaze e narcolessie sad-core. Queste ultime affiorano, in forma prima estatica e poi di travolgente impeto tra i granulosi riverberi e gli impulsi di feedback di “I Don’t Know”, preludio al finale nervoso e marziale dell’altro strumentale “Machine”.
È tuttavia soprattutto nelle due canzoni che Hawthorne impressiona per la capacità di condensare una galassia registri espressivi, sul comune denominatore di melodie evanescenti e strati di avvincente malinconia.