IAN NYQUIST – Cuan
(Eilean, 2019)
Le sfumature di grigio, la consistenza vaporosa e la malinconia di fondo proprie di un’atmosfera invernale avvolgono la prima uscita ufficiale in formato fisico di Ian Nyquist, compositore irlandese che nelle sue opera assembla field recordings e frequenze concrete, ricavandone un ecosistema sonoro in continua trasformazione. Quello incarnato da “Cuan” è legato alla placida risacca della baia di Dublino, ambiente familiare per Nyquist, i cui suoni sono stati da lui raccolti con un intento non meramente descrittivo, bensì compiutamente rappresentativo del paesaggio e delle sensazioni da esso evocate.
Le nove cartoline che formano il lavoro respirano infatti l’atmosfera stessa dei luoghi nei quali sono state concepite, restituendola nella cangiante forma di brevi loop e iterazioni, che assumono via via fragili contenuti armonici. La tavolozza di Nyquist è poi completata da arrangiamenti d’archi e cadenzate risonanze pianistiche, che definiscono un pregevole equilibrio compositivo tra astrattezza ambientale e tangibili elementi acustici, innestando stille di riflessivo calore umano su orizzonti di apparente stasi invernale.