OTTO SOLANGE – шон
(Eilean, 2019)
Una ricorrente dualità personale, fisica ed espressiva ha presieduto alla creazione delle dodici tracce raccolte in un lavoro il cui titolo, in un idioma mongolo, non a caso si riferisce al concetto naturalmente duale di polarità. Innanzitutto, Otto Solange altri non è se non Mathias Van Eecloo (Monolyth & Cobalt), che sotto questo alias si proponeva di destinare le proprie sperimentazioni con beat e loop; inoltre, “шон” comprende materiale sonoro discendente da esperienze di viaggio, ma poi composto e registrato nella nuova dimensione domestica dell’artista francese, senza l’impiego di effetti e supporti informatici.
Inevitabilmente eterogeneo (plurale, piuttosto che duale) e non privo di elementi sorprendenti è il catalogo sonoro che compone il lavoro, ciascuno dei cui brani offre testimonianza di una diversa prospettiva di rappresentazione, che passa ora attraverso screziature pulsanti, ora include delicati frammenti acustici su soffici correnti ambientali. Nel suo complesso, il lavoro definisce senza soluzione di continuità paesaggi fisici e sonori sospesi tra contemplativa vastità naturale e ansia metropolitana, ricondotta infine a unità da una sensibilità artistica che nella propria dimensione personale abbrevia distanze in una sintesi creativa in continua trasformazione.