SKALLANDER – Skallander
(Type, 2007)

Proviene dagli antipodi l’ultimo frutto del progressivo ampliamento degli orizzonti musicali della rinomata Type Records: gli Skallander sono infatti un duo originario della Nuova Zelanda, che già da qualche anno ricerca un peculiare equilibrio tra moderata sperimentazione e retaggi folk.
Per questo loro terzo album, Bevan Smith e Matthew Mitchell, pur senza rinunciare a un feeling obliquo, hanno decisamente accentuato le componenti acustiche del loro suono, puntando altresì con decisione su canzoni dalle melodie in apparenza semplici, eppure caratterizzate da pregevoli intrecci armonici e ripetuti cambi di registro.

Ne risultano dieci tracce di un folk onirico e fuori dal tempo, sospese tra delicati arpeggi acustici, melodie evanescenti e reminiscenze psych che ammantano quasi tutti i brani di una patina di antichità raffinata ma mai ridondante rispetto al loro contenuto. Anzi, il compendio tra tali elementi riesce alla perfezione proprio nei brani dalle trame sonore più cristalline, sostenuti dal cantato discreto di Mitchell, come “Future Life” e “Misery”, e in quel ricchissimo caleidoscopio sonoro di oltre otto minuti che risponde al titolo di “Flesh Born Constellation”.
Il duo neozelandese dimostra buone capacità nell’esplicitare l’essenza del proprio suono in canzoni dalla scrittura non banale, mentre l’etichetta inglese continua a non sbagliare un colpo, anche quando “pesca” in ambiti musicali non proprio abituali.

(pubblicato su ondarock.it)

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