BLUENECK – Scars Of The Midwest
(Don’t Touch, 2006)
Quintetto formato agli inizi degli anni Duemila, i Blueneck rappresentano la via inglese al post-rock imperante in quel periodo. Inevitabilmente collocati tra Godspeed You! Black Emperor, Mogwai e Sigur Rós, nell’esordio “Scars Of The Midwest” si sono svincolati da pedisseque emulazioni per ricercare una propria dimensione artistica, fatta sì di romantiche texture pianistiche e impennate elettriche, ma anche caratterizzata da una sostanziale presenza delle tastiere, nonché da spiccate rarefazioni ambientali e in alcuni casi dall’elemento vocale.
Il risultato è la vaporosa colonna sonora di un paesaggio misterioso, che tanto nei brani cantati quanto in quelli strumentali delinea un’epica umbratile, aliena dalla pomposa retorica dei soli crescendo.
Pubblicato nel 2006, questo prezioso affresco (post-)post-rock è stato diffuso su vinile da Denovali nel 2008.
(pubblicato su Rockerilla n. 379, marzo 2012)