SIV JAKOBSEN – The Lingering E.P.
(The Nordic Mellow, 2015)
Benché pervenga solo ora a un debutto ufficiale in un formato appena più ampio di quello dei due singoli pubblicati nei mesi scorsi, la norvegese Siv Jakobsen è andata affinando la sua arte cantautorale fin dal 2011, calcando palcoscenici in Europa e in America (dove si era trasferita per qualche tempo in un piccolo appartamento di Brooklyn). Proprio per questo il suo primo Ep “The Lingering” si presenta da subito provvisto di credenziali di tutto rispetto, che potrebbero proiettarla ben facilmente nel novero delle giovani cantautrici di maggior talento e prospettiva.
Nelle corde della Jakobsen, vi è un’espressività al tempo stesso fragile e decisa, già palesata nei due singoli “Dark” e “How We Used To Love” (collocati non a caso in apertura dell’Ep), che dalla sua terra d’origine ha assorbito la fioca luce malinconica che ammanta le sue canzoni, incorniciando un contesto comunque emotivamente denso e amplificato da arrangiamenti orchestrali, associati a un caldo picking acustico o a cristalline armonie pianistiche. Nonostante le tonalità delle sue canzoni siano in prevalenza soffuse, il registro di Siv Jakobsen è tutt’altro che invariabilmente dimesso, tanto per le dinamiche di melodie e arrangiamenti quanto soprattutto per le vibrazioni delle sue interpretazioni misurate, in perfetto equilibrio tra intimismo e forza gentile.
Pur recando con sé tratti di un folk asciutto e misterioso, la voce della Jakobsen si dimostra dotata di un respiro estremamente ampio, tanto da indurla persino a cimentarsi con una cover di Briteny Spears (“Toxic”), che tuttavia palesa una vocazione pop non meno della sua “Caroline”, assistita da un’elegante crescendo d’archi.
Le soluzioni orchestrali che ricorrono in quasi tutti i brani ne espandono in maniera significativa le doti suggestive, indirizzandoli talora verso un lirismo appena un po’ levigato (appunto in “Caroline” e nella luminosa conclusione “Bullet”) ma più spesso instaurando un dialogo estremamente equilibrato con il nucleo pulsante delle canzoni, costituito dalla sintesi tra eleganti aperture melodiche (“How We Used To Love”, “Buried In Treasure”) e penombre evocative sul filo della tensione emotiva (“Dark”, “Fix You”).
È questo binomio, questa naturale ambivalenza tra luce ed ombra, ad affascinare nelle canzoni di Siv Jakobsen, avvincendo ogni volta fin dalle prime note e dalle prime armonizzazioni vocali di una cantautrice dal talento cristallino, che fin da questo suo primo Ep può dirsi già pienamente sbocciato.
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