SLEEPY WOLF – Sleepy Wolf
(Monkey, 2013)
La spontanea magia di un duo lui-lei che crea delizie armoniche in un’ovattata atmosfera casalinga si rinnova nel duo neozelandese Sleepy Wolf.
Le interpretazioni vellutate di Karin Bettley, le chitarre, le tastiere e gli intrecci vocali di Sam Benge si amalgamano in un perfetto equilibrio tra morbide texture elettriche e picking acustico. Su tale base in caleidoscopica trasformazione, ma sempre improntata ai cardini di delicatezza e understatement, la Bettley mette in mostra plastiche doti vocali, da sole capaci di conferire ai brani contorni carezzevoli o tiepide sfumature soul. Analogamente, l’avvicendarsi della strumentazione devia da un sognante minimalismo chamber-folk dalle cadenze rallentate a orchestrazioni più vivaci fino a brillanti spunti di impianto classicamente folk.
Benché la profondità espressiva della Bettley si conformi con estrema versatilità alla graduale mutazione dei registri strumentali, riuscendo affascinante e intensa anche negli episodi più caldi e vibranti (“Wild Lady”, “Deep Steady Hum”), rifulge al meglio nelle scarne strutture acustiche di brani incentrati su chitarra e voce quali “Abundance” e “Let It Go” e libera tutto il suo romanticismo laddove un semplice abbraccio di violino ne amplifica le palpitanti suggestioni agrodolci, sospese tra sogni ad occhi aperti ed endemica malinconia (“Heart On Your Sleeve”, “Conjure”).
Alle sette tracce dell’album digitale, registrato praticamente in presa diretta così da trasmettere l’immediatezza della grazia estemporanea delle creazioni degli Sleepy Wolf, è accluso un rimaneggiamento in chiave elettronica dell’iniziale “Conjure” che, ricollegandosi a precedenti esperienze della Bettley, offre ulteriore testimonianza delle variopinte potenzialità di un duo tutto da scoprire, non solo in quanto artefice di uno dei più piacevoli debutti dream-folk dell’anno che volge al termine.