I AM OAK – Osmosis
(Snowstar, 2019)
Come già nel caso del precedente “Our Blood” (2016), è nuovamente intercorso un intervallo piuttosto lungo affinché Thijs Kuijken tornasse a condividere un nuovo capitolo – il sesto – della sua personale vicenda artistica, sempre contrassegnata dalla sigla I Am Oak. Alla dilatazione temporale dei lavori del cantautore olandese corrisponde di tutta evidenza un’accresciuta maturità di una scrittura che, negli anni, si è evoluta da una dimensione di riflessivo intimismo ai più articolati linguaggi di un folk dalle compassate sfumature acustiche ed elettriche.
In un certo senso proprio al processo creativo che conduce alle canzoni di Kuijken è dedicato “Osmosis”, che fin dal titolo suggerisce un’idea di commistione tra una pluralità di idee, esperienze e sensazioni tanto personali quanto connesse al mondo circostante. Le undici sommesse canzoni che formano il lavoro non sono infatti univocamente legate alla sfera interiore o a quella esteriore dell’artista, bensì risentono in maniera equilibrata di spunti e suggestioni provenienti da entrambe.
Allo stesso modo, i loro contenuti sonori costituiscono la risultante di un approccio mutevole, che da un lato mette per la prima volta il pianoforte al centro del processo compositivo e dall’altro vi costruisce intorno arrangiamenti dotati di una varietà di tempi e sfumature. Nel complesso, non muta più di tanto il tocco lieve dell’artista olandese e della band che lo supporta, applicato ora a una poetica di serafica introspezione, ora a ballate elettriche la cui superficie apparentemente più decisa non depotenzia affatto l’efficacia di interpretazioni misurate, che ancora una volta si distinguono per pacatezza e agrodolce lirismo.