JACASZEK – Glimmer
(Ghostly International, 2011)
Il compositore polacco Michal Jacaszek approda su Ghostly per il terzo capitolo delle sue esplorazioni tra dark-ambient e neoclassicismo. Lo fa con l’opera che probabilmente riassume in maniera più compiuta le partiture cameristiche di “Treny” (2008) e gli ieratici esoterismi di “Pentral” (2009).
I poco più di quaranta minuti di “Glimmer” traggono infatti le mosse dal tenebroso neoclassicismo degli album che lo hanno preceduto, bilanciandone cupezza e afflato romantico in nove brani che si dipanano, con movimenti graduali ma precisi, tra elettroacustica da camera e screziature elettroacustiche che rendono le composizioni suggestive e vivaci. Merito principale di Jacascek è senz’altro quello di coniugare linguaggi sonori differenti in sinfonie ipnotiche che spaziano dall’incedere lento e inesorabile di “Dare-Gale” alla fragilità romantica di “Even Not Within Seeing Of The Sun”, dai fiati malinconici di “Pod Światło” agli accessi rumoristici del finale di “Evening Strains To Be Time’s Vast”.
La densità delle sospensioni temporali di “Glimmer” viene temperata dagli arrangiamenti misurati di una strumentazione barocca, che non cedono mai il passo a facili tentazioni emotive, ma rendono affascinante e curiosa la scoperta delle derive che il compositore polacco è capace di imprimere ad ogni brano.
Album notturno per eccellenza, “Glimmer” travalica agilmente i cliché dark-ambient e gli accademismi neoclassici, regalando un’efficace colonna sonora concisa per notti insonni, i cui tormenti possono persino apparire dolci.
music won't save you 