TOM MCRAE – From The Lowlands
(DB Records, 2012)

Nonostante i suoi primi album avessero incontrato una discreta diffusione, attraverso la pubblicazione da parte di major o etichette comunque in vista, Tom McRae non è certo annoverabile tra i songwriter rinomati su più vasta scala. Eppure, da oltre un decennio a questa parte l’ormai ultraquarantenne inglese si è caratterizzato per il suo artigianato cantautorale, di quelli non particolarmente efficaci per originalità, ma dotati di uno spirito autentico, espresso ora in composizioni grandiose ora in una delicata essenzialità a base di voce, chitarra e poco altro.

“From The Lowlands”, sesto album della serie, si ascrive con decisione nella seconda categoria, riportando le canzoni di McRae a una dimensione folk intimista, seppur a tratti completata da morbidi arrangiamenti d’archi e da ambientazioni sinuosamente ovattate. Quello che colpisce dei nove brani compresi nel lavoro è tuttavia la naturalezza con la quale il cantautore inglese tratteggia scenari umbratili di distante malinconia, attraverso storie che gettano un ponte tra simbolismo folk e un lirismo narrativo esaltato dal suo timbro lieve, sentito e profondamente evocativo.

Che si tratti dell’ironia bucolica di “Fuck You, Prometheus” (con tanto di field recordings ornitologici) o delle sfumature drammatiche di “Belly Of A Whale”, della cover dei Beach Boys “Sloop Plan B.”, dell’avvolgente malinconia pianistica di “Ship Of Blue And Green” e “All That’s Gone” o ancora dell’abbandono romantico della conclusiva “The Alphabet Of Hurricanes”, nei tre quarti d’ora del disco McRae offre cospicue sfumature del suo cantautorato classico ma perfettamente sintonizzato con la sensibilità di un autore dalla classe tanto cristallina quanto nascosta.

Quasi certamente “From The Lowlands” non sarà l’album in grado di far uscire Tom McRae dal suo understatement, tuttavia le note di gran parte delle sue nove canzoni sapranno scaldare con alterne emozioni i cuori di avesse la curiosità di andare a (ri)scoprire uno dei talenti cantautorali meno celebrati dell’ultimo decennio.

http://www.tommcrae.com/

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