SYLVAIN CHAUVEAU & STEPHAN MATHIEU – Palimpsest
(Schwebung, 2012)
L’incontro tra Sylvain Chauveau e il sound artist tedesco Stephan Mathieu enuclea una modalità totalmente inedita nella realizzazione di dischi tributo ad altri musicisti sotto il formato delle cover. E di cover in senso proprio, in realtà, in questo caso non si tratta.
Tutto è nato da un progetto di collaborazione avente finalità diversa, in base al quale le texture sintetiche di Mathieu – create attraverso il pesante processamento di un ricco impianto strumentale comprendente organi, percussioni, fiati e un quartetto d’archi – sarebbero dovute essere completate dagli inserti di pianoforte e chitarra di Chauveau. Ricevuto il risultato di tali manipolazioni sonore, il compositore francese non vi ha invece apportato nessun contributo strumentale, bensì si è limitato a recitare (più che cantare) sui loro drone eterei e nebbiosi i testi di alcune canzoni di Bill Callahan.
Estrapolate dal loro contesto originario e collocate su fondali evanescenti, privi di qualsiasi contenuto ritmico, le parole scritte dal cantautore di Silver Springs acquisiscono ulteriore forza teatrale e drammatica, ridotte come sono all’essenza pura del loro significato. I sette brani di “Palimpsest” assurgono così a declamazioni ieratiche, che paiono ricercare il duplice grado zero sonoro e lessicale; il loro effetto straniante e sottilmente ipnotico compensa dunque la residua sensazione di una mancata integrazione effettiva tra elementi originariamente non intesi a essere giustapposti nel medesimo contesto.