ROBIN BACIOR – I Left You, Still In Love
(Self Released, 2013)
Californiana d’origine e cresciuta artisticamente a New York, Robin Bacior è una talentuosa cantautrice che unisce le sue intense doti interpretative con una raffinata sensibilità che dota i suoi brani di vivide cornici strumentali. La collaborazione con il violoncellista Dan Bindschedler aveva portato già i frutti di un breve album di debutto, colpevolmente passato sotto silenzio (“Rest Our Wings”, 2011), oltre che di qualche altro singolo sparso; adesso la Bacior celebra il recente trasferimento nel vitalissimo ambiente musicale di Portland con la pubblicazione dei cinque brani raccolti nell’Ep “I Left You, Still In Love”, che vedono le sue canzoni scritte ed eseguite alla chitarra o al pianoforte supportate altresì da una sezione ritmica e da una produzione professionale.
Negli appena venti minuti dell’Ep, la voce profonda ed espressiva della giovane cantautrice narra riflessioni personali (“Life don’t come easy in all shapes and seasons, but I hope it has its reasons”), metafore e spunti di rabbiosa consapevolezza. In parallelo, la Bacior offre saggi di un folk classico venato di fascino nostalgico grazie agli arrangiamenti d’archi (l’iniziale “Box-A-Bed”) e ballate incentrate sul pianoforte che coniugano eleganza compunta (“Shapes And Seasons”, “Rabbit”) con soluzioni più movimentate e inquieti crescendo ritmico-elettrici (“Prelude”).
La tensione latente e la propensione a forme più ruvide affiora con distinzione in “Women Speak”, ove persino le armonie del violoncello si trasformano in moderati stridori e i timbri caldi e vellutati dell’artista statunitense si colorano di accenti quasi rabbiosi, che non molto le si addicono.
“I Left You, Still In Love” resta comunque un convincente assaggio di versatilità e di forza espressiva, che rivela le qualità di una voce femminile certamente degna di attenzione, anche proprio in ragione della sua capacità di risultare classica senza denotare troppo espliciti modelli di riferimento.