MARC BEHRENS – Queendom Maybe Rise
(Crónica, 2013)
Un monolite di oltre quaranta minuti e una più concisa pièce di otto, composte in occasione dell’inaugurazione di un “consolato” dell’immaginario regno culturale di Elgaland~Vargaland, formano “Queendom Maybe Rise”, ultimo lavoro dell’artista concettuale Marc Behrens, pubblicato dalla portoghese Crónica.
Davvero impervia la prima traccia, “Maybe Rise”, che si dipana con poche variazioni tra drone sintetici e stratificazioni di field recordings, secondo un immaginario affine, ad esempio, a quello di Alva Noto. Più suggestivo il breve tracciato di “Queendom”, incentrato su trasfigurazioni di vocalizzi di Yôko Higashi (alias hamaYôko), processato in modulazioni sature e corrosive. Esperimento interessante quello di Behrens, che tuttavia, ancor più che in altri casi di sperimentazioni sintetiche, lascia il dubbio di essere qualcosa di molto vicino a un esercizio intellettuale piuttosto autoreferenziale.