EVA ON THE WESTERN CASTLE ISLAND – The Wong Way
(Eardrumspop, 2013)
L’indie-pop come linguaggio universale, capace di unire culture diverse e attecchire nei luoghi più imprevedibili del pianeta: se non è certo una novità la provenienza dal Nord Europa di tante proposte incentrate su melodie scatenate, sicuramente meno rinomata è la pur fiorente scena pop del Sud-Est asiatico. Ebbene, gli Eva On The Western Castle Island potrebbero rappresentare una strana (fin dal nome) sintesi tra due mondi ben più vicini di quanto ci si possa immaginare: si tratta infatti di un quartetto finlandese che si distingue per la peculiarità di presentare una vocalist malese, Eva Wong, che proprio nelle lande del Paese nordico è andata alla ricerca di un coronamento in forma di band della sua personale propensione espressiva.
Il loro Ep di debutto, ironicamente intitolato “The Wong Way” e rilasciato in download gratuito attraverso la netlabel specializzata Eardrumspop, riassume in quattro fluide popsong le evidenti fascinazioni del quartetto per spensierate melodie surf, supportate da cori e ritmiche vivaci. Chitarre e tastiere si fondono in una consistenza sonora che fa da supporto alle zuccherose interpretazioni della Wong, efficaci anche se a tratti ancora un po’ ingenue e marcate da pronunciate reminiscenze seventies.
Eppure, non tutto l’Ep risulta solare e divertito, anzi proprio le pulsazioni dell’iniziale “California Shrills” sembrano rinviare piuttosto a rielaborazioni pop-wave moderatamente oscure come quelle di Wild Nothing; ma è solo un attimo, perché ben presto prendono il sopravvento chitarre roboanti e tastiere luminose, che poi dominano la successiva “Shaolin Punk” e il manifesto twee in miniatura di “Surfing Like A Guru”. La conclusiva “The Lonely Albatross” accentua infine il carattere pop-rock degli Eva On The Western Castle Island, temperato dal cantato dolce e impertinente della Wong, paragonabile addirittura a qualche effimera pop-star femminile degli anni Ottanta.
Nonostante la scrittura pop della singolare band finlandese denoti ancora considerevoli margini di crescita, le quattro canzoni di “The Wong Way” rappresentano un’apprezzabile ventata di freschezza nella primavera permanente di ogni appassionato indie-pop che si rispetti.