now_wakes_the_sea_fluoxetine_morningNOW WAKES THE SEA – Fluoxetine Morning
(mini50, 2013)

La scozzese mini50 riporta opportunamente alla luce, in una particolarissima edizione su cassetta, il primo lavoro di Alan McCormack, il cui progetto Now Wakes The Sea costituisce da qualche anno a questa parte un piccolo culto dell’underground di Edimburgo.

Le nove canzoni di “Fluoxetine Morning” risalgono in realtà alla fine del 2011, ma non per questo il quadro da esse offerto dell’espressione di McCormack è inattuale né incompleto. Anzi, in appena mezz’ora McCormack racchiude tutta l’essenza del suo cantautorato casalingo, che del contesto di realizzazione restituisce non solo l’alone di un’estetica in bassa fedeltà ma la sostanza di canzoni disadorne, a tratti tanto poco sgrezzate da apparire persino ruvide nella loro miscela di scarno folk e ambientazioni stranianti, che spaziano da rarefazioni atmosferiche a torsioni di un psichedelia a tratti inquieta.

Le fosche narcolessie acustiche, avviluppate in un nebbioso torpore di elettricità statica, di brani quali “Popranolol” e “Abandon Ships” scolorano così nel blues narcolettico di “Another Pair Of Hands” e dello stesso incipit “You Are The Cold”, mentre spigolosi spasmi distorti scuotono gli oltre sei minuti di “Seven Apples”, il pezzo più lungo del lotto.
Alle oblique elucubrazioni “da cameretta” di Alan McCormack risulta comunque più congeniale l’umbratile concisione di passaggi nei quali la densità lo-fi di atmosfere placide ma crepitanti fa da sfondo al suo canzoniere, che dispensa emozioni scarne e sofferte, distanti dall’autocompiacimento.

http://nowwakesthesea.com/

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