JENNY LYSANDER – Northern Folk
(Beating Drum, 2015)*
I quattro brani del “Lighthouse EP” pubblicato lo scorso anno, insieme a poche altre registrazioni casalinghe dispensate tramite la sua pagina soundcloud, erano stati più che sufficienti per far richiamare l’attenzione su Jenny Lysander. I pochi, ma efficacissimi, tratti della personalità artistica della ventenne svedese avevano del resto già colpito Piers Faccini, imbattutosi per caso nella cover di un suo brano, da lei realizzata, e da lì partito alla scoperta e al supporto della Lysander, della quale produce e pubblica tramite la sua etichetta Beating Drum il debutto sulla lunga distanza.
I dodici brani di “Northern Folk” descrivono fin dal titolo la storia personale e la fisionomia espressiva della Lysander, che unisce in sé la sorgente inesauribile di un folk senza tempo, la definizione geografica di una lieve malinconia nordica e la dimensione serenamente introspettiva di interpretazioni dal fascino misurato, che nella campagna francese hanno trovato contesto di realizzazione ideale. Sono proprio quei colori e paesaggi, impressi nelle tele di pittori straordinari, a essere metaforicamente pennellati nel brano d’apertura, “A Painter’s Brush”, che dischiude con somma grazia l’universo espressivo della giovane svedese, costituito da corde pizzicate e armonie setose, delineate da una voce fragile ma decisa nei suoi caratteri classici, esaltati da arrangiamenti estremamente, funzionali a creare un’ambience ovattata, incorniciata da sfumature d’archi o fiati sinuosi (“Arms Wide To The Sky” e “Under The Willow Tree”, quest’ultima in duetto con Faccini e dai contorni vagamente jazzy).
Accanto a quadretti di un’Arcadia incantati (“Blackbird”, “Lavender Philosophy”, “Arms Wide To The Sky”), il lavoro mette in mostra le straordinarie doti espressive, aggiornate al presente, della Lysander, perfettamente a proprio agio anche in contesti più vivaci, come quelle dei tre brani del “Lighthouse EP” rifusi nell’album, che vi apportano le dinamiche propiziatorie di una danza popolare (“Dancing On The Edge”), primaverili accenni corali (“Mind Me”) e decadenti sentori latini (“Giving Thanks”).
Benché il folk più tradizionale e distanti aromi mediterranei ammantino di sé molti dei brani di “Northern Folk”, l’identità nordica resta percepibile nelle ambientazioni più ancora che nei contenuti, sotto forma del tono complessivamente umbratile delle diafane filigrane armoniche della Lysander, che incarnano fedelmente l’aspra bellezza di una natura osservata nel fioco chiarore di una luce obliqua. È anche questo elemento, che affiora in superficie nella coralità nordica della title track e nelle soffusa confessione sottovoce di “Jag Målade Fan På Väggen”, ad alimentare la magia atemporale di “Northern Folk”, distillato di una grazia discreta che per rifulgere non necessita di filtri che la rendano appariscente ma soltanto di una produzione essenziale e rispettosa delle doti dell’artista, come quella applicatavi da Piers Faccini.
Al di là degli scontati paragoni con cantautrici folk di prim’ordine, del passato e del presente, Jenny Lysander dimostra naturalezza incontaminata e una personalità tanto delicata quanto ben definita, che già al primo album la proietta a pieno titolo tra le più affascinanti voci folk al femminile. Da non perdere.
*disco della settimana dal 27 aprile al 3 maggio 2015