HEKLAA – Songs In F
(Fluttery, 2015)
Intitolare il proprio progetto artistico al vulcano islandese Hekla rappresenta già un significativo biglietto da visita per il compositore francese Sébastien Touraton, ennesimo artista a subire il fascino irresistibile dell’isola più “arty” del pianeta. Inquieta e magmatica come quella terra, ma anche affascinante e profondamente contemplativa, è la sua tavolozza espressiva, così come riassunta nelle quattro lunghe “Songs In F” del suo primo lavoro ufficiale, facilmente collocabili sui binari del post-rock più coinvolgente ed evocativo.
Attenzione, però, perché la formula Touraton non aderisce in tutto e per tutto ai cliché invalsi del genere, innanzitutto in quanto il suo strumento d’elezione è il pianoforte, che domina, secondo diverse modalità tutti i brani, dal crescendo accorato di “Thousands Of Comets Are Falling Down On Earth” alle contemplazioni ultraterrene di “Back To Jökulsárlón”, dalle impetuose onde di synth di “Oceans” alle timbriche jazzy del dialogo tra pianoforte, ritmiche e tromba della conclusiva “Being Steindor Andersen”.
Quella di Touraton appare dunque quanto meno una declinazione inusuale e fortemente cinematica di un post-rock vivo e pulsante, innervato delle suggestioni al contempo atmosferiche e terrene suggerite da luoghi altrettanto unici.