ALLYSEN CALLERY – Prince’s Pine E.P.
(Reverb Worship, 2017)
Dai margini delle foreste prossime alla costa orientale statunitense provengono, quasi all’improvviso, le cinque brevi canzoni di Allysen Callery, che seguono di poco più di un anno il suo ultimo album “The Song The Songbird Sings“.
Di quel contesto incontaminato recano le immagini, effigiate dal titolo (corrispondente alla pianta selvatica officinale Chimaphila umbellata) e suggerite dalle atmosfere che sorreggono i nuovi brani dell’artista del Rhode Island. Il quarto d’ora di “Prince’s Pine” rappresenta infatti quanto di più magico e silvestre la Callery abbia finora creato; pur sempre radicati in un folk classico ed essenziale, i nuovi brani si discostano in maniera significativa da atmosfere polverose per immergersi totalmente negli sconfinati boschi appalachiani, attraverso la combinazione di interpretazioni ancor più incantate del solito con un picking estremamente evocativo e dinamico.
I tocchi gentili delle corde acustiche restano addirittura solitari protagonisti dello strumentale “When You Are Awakening”, fornendo tuttavia a tutti i brani una tela dai ricorrenti tratti evocativi, sulla quale la voce della Callery ricama trame di arcana bellezza. Il simbolismo naturalista del quale l’intero Ep è imbevuto si manifesta in particolare nelle tenebrose evocazioni di “Dark Winged Sparrow” e della conclusiva “They Killed My Crippled Prince With The Sea Glass Eyes”, senza tuttavia smarrire la suadente eleganza tipica della songwriter statunitense. Gli autentici suoni naturalistici raccolti nella serra nella quale i brani sono stati registrati accentuano il senso di immediatezza di “Prince’s Pine”, regalando letteralmente un quarto d’ora di completa immersione ai margini di una foresta secolare.