MEANWHILE.IN.TEXAS – The Worlds We Left Behind
(Sounds Against Humanity, 2018)
Il fascino della desolazione naturale e di quella della contemporaneità, sintetizzate dall’immagine della carcassa dell’aereo militare americano divenuto attrazione turistica sulla nera spiaggia islandese di Sólheimasandur, riportata sulla copertina di “The Worlds We Left Behind” trova fedele corrispondenza nel contenuto sonoro delle sue sei tracce prive di titolo.
La più recente creazione di Angelo Guido, negli ultimi tempi estremamente prolifico quanto a collaborazioni e lavori solisti sotto l’alias meanwhile.in.texas, è infatti una tormentata elegia post-moderna costruita su maestose correnti distorsive, variamente modulate in intensità e frequenza. L’equilibrio conseguito, attraverso i brevi brani, tra abrasive texture chitarristiche, iterazioni elettriche e più impalpabili saturazioni droniche definisce un’ambience crepitante e catartica, i cui pronunciati contorni immaginifici rimuovono il confine sonoro e concettuale tra rumore e atmosfera.
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