BARRY KERNACHAN – Layers
(Preserved Sound, 2018)
Un microcosmo di paesaggi e sensazioni trova origine in una singola nota pianistica nei dieci brani riuniti nell’organica forma del nuovo album di Barry Kernachan. Come da titolo, “Layers” è il frutto di una successiva stratificazione di suoni ed elementi intorno a estemporanei frammenti armonici e a irregolari interstizi tra note dalle frequenze irregolari, che come tali trasmettono un senso di quiete sospesa e riflessiva.
Alternando la purezza cristallina del pianoforte a granulose saturazioni di elettricità statica, nei brani di “Layers” il compositore inglese riassume a sistema il suo approccio al tempo stesso istintivo e ragionato a una materia sonora di evanescente fragilità, il cui comune denominatore è determinato da un minimalismo non puramente di maniera. L’esperienza di Kernachan nell’associazione della musica alle immagini si percepisce nella leggerezza cinematica del lavoro, lungo i cui tre quarti d’ora di durata si dispiega una vivida galleria di sensazioni pianistico-ambientali.