RIVER CROMBIE – Only What There Is
(Self Released, 2019)
Se non fosse per le preziose notifiche di nuove uscite inviate da Bandcamp, il terzo album di River Crombie sarebbe probabilmente passato del tutto inosservato. Tanto personale è l’espressione artistica del cantautore australiano trapiantato in Germania, tanto pronunciato è l’understatement con il quale rilascia le proprie canzoni, nel caso di “Only What There Is” frutto peraltro di una maturazione durata oltre quattro anni.
Si tratta appunto del periodo che separa il nuovo lavoro dal precedente, splendido, “Light Trails” (2014), del quale tuttavia non smentisce gli elementi essenziali, ancora una volta consistenti nel placido picking dell’artista australiano e nell’imperturbabile soavità del suo timbro interpretativo, che combinandosi riempiono una penombra densa di soffice calore casalingo. Alla sostanziale identità del paradigma sonoro di River Crombie, corrisponde un’accentuata maturità espressiva, nel fluido snodarsi di arpeggi e melodie di misurata naturalezza, che con poche lievi pennellate descrivono una variopinta galleria di storie e sensazioni, mutevole come i paesaggi attraversati da un musicista per il quale il viaggio costituisce parte integrante della biografia personale e dell’ispirazione.
Entrambe trovano dunque nuova compiuta sintesi nelle canzoni di “Only What There Is”, scritte e realizzate come pagine di un diario, eppure aperte a una condivisione priva di filtri e di canali promozionali, ma semplicemente rispondenti a una sensibilità che, nella sua estrema semplicità, continua a fornire valide prove di delicatezza d’autore.
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