MY NORTH EYE – (My) North Eye
(Reverb Worship, 2019)
L’isolamento nella quiete della campagna francese, l’autonomia creativa e l’immediatezza in bassa fedeltà delle canzoni di Yann Lafosse tornano a materializzarsi, insieme al suo umbratile lirismo, nel terzo episodio della sua creatura My North Eye. Si tratta nuovamente di un mini-album, registrato in presa diretta nel corso di un solo giorno, dopo l’abbandono del progetto da parte del sodale Mathias Asadour.
My North Eye è dunque ancora di più un veicolo espressivo personale di Lafosse, che con cadenzato picking e riverberi d’ambiente confeziona un nuovo spaccato di spleen e decadente romanticismo. Lo si percepisce fin dal brano d’apertura “A Cigarette And A Song”, che introduce subito in atmosfere di tenebrosa eleganza, con tanto di riferimento a euna vecchia canzone di Patsy Cline, in seguito riportata nel frammento “3 Cigarettes”.
Suonando da solo anche le parti di violino originariamente concepite per Asadour, Lafosse definisce il suo stile in maniera non meno suggestiva che nel precedente “My North Eye II” (2017), filtrando cupezze neo-folk attraverso uno spiccato senso della melodia, che dona omogenea levità a una sequenza di ballate di visionario intimismo. Nelle pieghe di brani quali “Nothing For Nothing”, “Love Song 2” e “My Brand New Heart” si coglie infatti una rinnovata inclinazione dell’artista francese per ambientazioni bucoliche, pur sempre sottilmente inquiete ma temperate in maniera sempre più evidente da una poetica da cantautore “puro”, solitario, sensibile.
music won't save you 