ATARIAME – Voiceless
(Not Not Fun, 2019)
Come lascia intuire il titolo stesso del suo nuovo lavoro, Natalia Salmina rinuncia (quasi) completamente alla voce per rappresentare un percorso di solitaria alienazione umana e creativa, che trova piuttosto veicolo espressivo in onde sonore prodotte da synth analogici. Se lo splendido “Fear Is The World” (2017) era la risultante di una serie di ibridazioni tra luoghi e linguaggi sonori, “Voiceless” è invece monolitica espressione di un’unica, straniante dimensione metropolitana, nella quale si rincorrono difficoltà di comunicazione umana e ricerca individuale di punti di osservazione personale.
Di questo racconta “Voiceless”, senza parole bensì attraverso sequenze di impulsi e minuti detriti atmosferici, che spaziano attraverso onde modulate dagli accennati contenuti armonici, luminose scie sintetiche e pulsazioni destrutturate di latente inquietudine. Confinati a una breve comparsa in apertura e in chiusura del lavoro, i vocalizzi eterei di Natalia rappresentano le ideali parentesi nelle quali è inscritto un lavoro denso di suggestioni atmosferiche e, soprattutto, di sensazioni di spaesamento umano, che lasciano appunto senza voce, ma con intatta la speranza di poterla presto ritrovare.