ALESSANDRO BARBANERA – In The Middle Of The Path
(Self Released, 2019)
Una varietà di riferimenti poetici classici decisamente inusuale per un’opera di sperimentazione ambient-drone connota il lavoro licenziato sul finire dello scorso anno dal musicista umbro Alessandro Barbanera.
È tuttavia sufficiente addentrarsi appena un po’ nella “selva oscura” di “In The Middle Of The Path” per comprendere come i suoi cinque episodi siano frutto al tempo stesso di una lucida manipolazione del suono e di una sensibilità che non espunge dai propri orizzonti aspetti di pura percezione emozionale. Quest’ultima, a ben vedere, costituisce il filo conduttore di brani composti lungo l’esteso arco temporale di oltre tre anni, che finalmente hanno trovato esito in un lavoro la cui coesa densità sonora sottende un itinerario narrativo profondamente personale.
Dalle imponenti risonanze del preludio “Time Bears Away All Things” alle monolitiche elevazioni di rumore del lungo finale “Ataraxy”, passando per le inquiete dissonanze di “Submerged Mirrors” e le spettrali iterazioni di “Ghosts In Front Of My Sleepy Eyes”, Barbanera descrive una sequenza di sensazioni mutevoli, accomunate dal loro essere tappe di un percorso interiore che appare a tratti sofferto. Eppure, nonostante alcuni passaggi di soverchiante grana rumorosa, in “In The Middle Of The Path” è piuttosto sviluppato un approccio “orchestrale” alle prolungate emissioni chitarristiche, che non disdegna spunti di una solennità, a suo modo, armonica e comunque dai palpitanti tratti immaginifici.