ROSS GOLDSTEIN – Timoka
(Birdwatcher, 2020)
Transitato nel volgere di un paio di dischi da una vibrante psichedelia alla ricerca di tenebrose sonorità atmosferiche, Ross Goldstein incentra il suo nuovo “Timoka” interamente intorno alle frequenze emesse da un mellotron digitale. Costituito da brevi sketch (solo un brano supera i quattro minuti di durata), il lavoro presenta caratteri molto simili a quelli di una colonna sonora, strutturata in una sequenza di frammenti dai prevalenti contorni spettrali, sviluppati attraverso il lento dosaggio di impulsi ed echi caliginosi, estremamente dilatati.
L’artista newyorkese riduce all’osso le strutture dei propri brani, i cui tratti immaginifici spaziano comunque da fosche iterazioni droniche, percorse da vocalizzi inquieti, a tentativi di costruzione di un’ambience “orchestrale”, scandita da puntiformi risonanze che ne alleviano i contorni “doom”, mai come in questo caso plasmati in maniera decisiva dal peculiare minimalismo della strumentazione impiegata.