TOMOTSUGU NAKAMURA – Literature
(Laaps, 2020)
Come ben rappresentato dall’immagine di copertina del suo quinto lavoro, la musica di Tomotsugu Nakamura getta uno sguardo su paesaggi naturali ampi, aspri e in qualche misura di frontiera. “Literature” costituisce appunto una sorta di dialogo tra osservatore e oggetto dell’osservazione, tra individuo e natura, in maniera del tutto analoga all’interazione tra note acustiche, field recordings e minuti elementi elettronici.
In coerenza con la matrice letteraria del titolo, l’artista giapponese imposta in forma dialogica l’interazione tra i suoni e quella tra gli stessi suoni e lo spazio esteriore, del quale propone una sorta di mappa ideale, ricca di dettagli stillati lentamente, eppure via via giustapposti in modo da creare delicati innesti armonici. Questi ultimi uniscono idealmente la grazia minimale nipponica al naturalismo elettro-acustico di Federico Durand, riassumendoli nella trasognata sinfonia di un fragile ecosistema, rappresentato con la sensibilità di un racconto letterario, anche in assenza delle parole.