SIV JAKOBSEN – A Temporary Soothing
(U OK?, 2020)
Le vaporose atmosfere nordiche che ne hanno caratterizzato i primi passi artistici non abbandonano ancora le canzoni di Siv Jakobsen, a tre anni dall’esordio sulla lunga distanza “The Nordic Mellow”. Il nuovo lavoro “A Temporary Soothing” vede tuttavia l’artista norvegese da un lato proseguire in quel percorso di ampliamento dei propri orizzonti espressivi già dimostrato rispetto allo scarno (ma incantevole) Ep “The Lingering” (2015) e dall’altro confrontarsi con un’ispirazione non più soltanto diafana e dimessa, ma in un costante processo di apertura a una dimensione sonora ben più articolata rispetto a quella casalinga.
Eppure, “A Temporary Soothing” non smentisce l’indole introspettiva di Siv, tuttavia nell’occasione decisamente più lieve e serena che in passato; nelle note di copertina del lavoro si legge infatti come le nuove canzoni siano scaturite da un confronto interiore dell’artista, nel senso della non necessaria corrispondenza tra sentimenti di ansia e malinconia con la propria propensione alla scrittura. A far fiorire la delicatezza dei testi e delle setose interpretazioni di Siv Jakobsen, ha provveduto in particolare la produzione da parte di Chris Bond (Nick Mulvey, Ben Howard), che le ha incorniciate di ariosi arrangiamenti orchestrali e misurate linee sintetiche.
Senza snaturarne l’essenza comunque fragile ed eterea, il rinnovato contesto sonoro esalta, in una chiave moderatamente “pop”, melodie baciate da una vivacità solare innestata su una base di folk nordico ancora riconoscibile (“Shine”, “Fraud, Failure”, “From Morning Made To Evening Laid”) o scandita da dinamiche elettroniche sorprendentemente gioiose (“Fear The Fear”, “Only Light”). “A Temporary Soothing” risulta così un lavoro di grande compiutezza e maturità, che restituisce l’immagine di una musicista sensibile e raffinata, ma ormai proiettata verso orizzonti ben più luminosi rispetto all’intima penombra creativa dell’appartamento di Oslo dal quale continuano tuttavia a trarre origine.