CHRIS JACK – Miles To Go
(Action Weekend, 2020)
Le vie della musica si rivelano, ogni volta, infinite. Nell’occasione sono quelle che hanno portato il musicista scozzese Chris Jake a vivere per molti anni in Giappone, dove ha pubblicato numerosi album con la band garage The Routes; ma sono anche quelle che conducono al suo ideale ritorno “a casa”, alle passioni musicali coltivate nella sua giovinezza, condivise con l’amico di vecchia data Bryan Styles, già batterista di Plantman, che lo supporta nelle dieci agili canzoni raccolte sotto l’emblematico titolo “Miles To Go”.
Non a caso si coglie più di un’affinità con il progetto di Matthew Randall nella sequenza di agili melodie a base acustica che formano il lavoro, denotando una limpidezza di scrittura pop sorprendente per un musicista che ha trascorso oltre un decennio impegnandosi su tutt’altre sonorità.
Le stesse note di presentazione di “Miles To Go” rimandano esplicitamente alle atmosfere uggiose e all’agrodolce malinconia di Felt e Pastels, ma anche alle incantate carezze dei Galaxie 500, tutte chiaramente riconoscibili tra le righe di canzoni che con consapevolezza matura compilano uno spaccato di vita e di sensibilità del musicista scozzese. Le scarne linee acustiche intorno alle quali hanno preso forma sono arricchite da organi, vibrafono e riverberi elettrici che a tratti non disdegnano passaggi uptempo persino sbarazzini (“Train Of Thought”). Il mood dell’album risulta tuttavia in prevalenza sofficemente trasognato, alimentato da cadenze rallentate e soluzioni armoniche avvolgenti, che rivelano l’indole introspettiva di Jack, da lui incanalata in una sequenza di canzoni di fragile grazia pop.
Brani come “Close The Door”, “Up And Down” e il delizioso suggello finale “What’s New” (solo per citarne alcuni) si riconnettono con grande naturalezza a un’estetica atempolare nella sua spontaneità, raccontando della matura consapevolezza di un artista che nelle canzoni di “Miles To Go” ha voluto specchiare interamente la propria personalità, adesso tornata davvero alla sua più pura essenza pop.
music won't save you 