MI AND L’AU – If Beauty Is A Crime
(Important, 2012)
La vicenda umana e artistica di Mira Anita Romantschuk e Laurent Leclere è ormai nota: l’incontro a Parigi, l’innamoramento, i primi brani creati nell’isolamento dei boschi della Finlandia.
La coppia non ha però inteso indulgere nelle intime armonie dell’esordio, che ben presto sarebbero potute diventare un cliché. Mi And L’Au confermano adesso nel terzo disco la tendenza a un progressivo “riempimento” delle loro canzoni minimali, già perseguita nel precedente “Good Morning Jokers”, portandola all’estrema conseguenza del completo abbandono dell’abituale scarno profilo acustico.
In “If Beauty Is A Crime” non si scorge infatti nemmeno uno sfioramento di corde di chitarra, integralmente rimpiazzato da tappeti di tastiere inclini a un registro algido e spettrale (Dead Can Dance, Piano Magic). Le ritmiche sintetiche si fanno sentire soprattutto in “Limouzine” e nel trip-hop svaporato di “One Day”, mentre la title-track riconduce il duo al dialogo tra le voci e ad atmosfere più compassate.
Cambia in parte la veste sonora, non la sensibilità dei due artisti, che ritrova una leggiadra essenzialità “da cameretta” nella ballata pianistica “Magic” e nella liquida dolcezza dei giocosi suoni di organetti e vibrafono di “Tender Words” e “Valdren”.
Proprio come i sentimenti, la musica di Mira e Laurent maturando si trasforma; la sua ridefinizione non può dirsi perfetta, ma lo spirito che la anima permane immutato.
(pubblicato su Rockerilla n. 378, febbraio 2012)