MOONSWIFT & SAND SNOWMAN – Moonswift & Sand Snowman
(Self Released, 2012)
Il chitarrista inglese Sand, col suo progetto Sand Snowman, è da qualche anno solitario e oscuro artefice di un folk psichedelico dal sapore antico, ampiamente incentrato su improvvisazioni acustiche.
A differenza dei tanti virtuosi del fingerpicking, nei suoi dischi Sand Snowman non si è limitato a esplorare le componenti più rituali della sua espressione artistica, sfiorando invece di volta in volta atmosfere incantate, avvolte da placida malinconia, e derive sperimentali al confine col drone-folk, ma anche coltivando l’elemento vocale, sotto forma di frammenti disorganici ovvero di scheletriche canzoni. Sono proprio questi ultimi due aspetti a essere sviluppati nel mini album accreditato in via paritaria alla vocalist Moonswift, già in passato collaboratrice di Sand, ma adesso artefice di un contributo fondamentale ai cinque pezzi in esso raccolti.
Si tratta, infatti, di quanto di più simile al formato cantautorale finora realizzato dal misterioso chitarrista, che non rinuncia a tessere le trame di un’Arcadia vagheggiata nell’ immagine di copertina ed evocata nell’eterea circolarità dell’iniziale “Solstice”, ma la fa convivere con le definite melodie affidate alla voce di Moonswift. Benché non prive di torsioni psichedeliche, sotto forma di fughe e lunghe code strumentali, la vivacità latineggiante di “Pirouette” e la leggiadria iniziale della lunga “Silver Rose” (quasi dieci minuti) evidenziano una scrittura limpida, che tratteggia affreschi bucolici adeguatamente coronati da interpretazioni in bilico tra sogno impalpabile e tenebrose liturgie ancestrali.
Il frutto della più significativa collaborazione tra i due artisti risulta così una mezz’ora abbondante di musica sospesa in un tempo irreale, tanto dal punto di vista del suo straniante effetto sonoro quanto da quello di suggestioni ben distanti dal semplice revival degli ultimi anni ma invece profondamente radicate nella più risalente tradizione folk britannica.