GOOD SHEPHERD – Ah….Good The Sea
(Rusted Rail, 2012)
Seconda delle tre uscite estive gemelle proposte dall’etichetta irlandese Rusted Rail nell’usuale formato cd-r 3” è l’Ep d’esordio accreditato a Good Shepherd, progetto casalingo del musicista del Cambridgeshire Duncan Poyser.
E gemello del parallelo “Dominican Black Abbey”, firmato The Driftwood Manor, può ben definirsi “Ah….Good The Sea”, se non altro per modalità di produzione casalinga e impronta del suo contenuto, in bilico tra folk antico e sue recenti rideclinazioni.
Parzialmente diversa è invece l’impronta impressa da Poyser ai cinque brani qui raccolti dopo essere stati registrati su un rudimentale otto-tracce; sonnolente cadenze acustiche, saltuarie ritmiche sfumate e melodice delineate sottovoce, in lenta e graduale evoluzione.
Se le astrazioni dell’iniziale “Sunday Morning Son” sembrano preludere a divagazioni maggiormente sperimentali, il resto del lavoro delinea la delicatezza compassata delle scheletriche canzoni dell’artista inglese, capace con pochi elementi di creare un immaginario notturno, popolato da atmosfere rilassate ma dai languori sempre temperati, proprio ad opera delle prolungate sospensioni temporali tra le note.
Quando poi le esili canzoni di Poyser vengono completate da una maggiore fluidità melodica e un più ampio respiro armonico, ecco profilarsi un gioiello come “Flown The Other Side”, miniatura lievemente straniante che fa balenare il pensiero all’aggraziata precisione folk conseguita da Rick Alverson ai tempi dei Drunk.
Se queste sono le premesse, allora, i poco oltre venti minuti di “Ah….Good The Sea” lasciano davvero ben sperare e confermano il fiuto della Rusted Rail nello scovare proposte sempre stimolanti in tema di riletture folk moderatamente sperimentali.