MARISSA NADLER – The Sister
(Box Of Cedar, 2012)
Marissa Nadler aveva intrapreso un percorso di cambiamento, inteso a rendere più articolato il profilo che l’aveva imposta tra le più fascinose interpreti del nuovo folk statunitense. Il sesto album, secondo sulla sua etichetta personale Book Of Cedar, sembra invece riportarla nell’alveo di un formato acustico impreziosito da melodie arcane e sognanti, depurato tanto dalla polvere dei primi dischi quanto dalle sofisticate tentazioni dream-pop e country delle ultime incerte prove.
Fin dal titolo, “The Sister” può considerarsi lavoro direttamente imparentato con l’omonimo pubblicato appena un anno fa, rispetto al quale le otto narrazioni in esso contenute appaiono tuttavia meno ambiziose dal punto di vista stilistico. Anzi, si direbbe proprio che sulle corde della sua chitarra (con l’unica eccezione del pianoforte di “Love Again, There Is A Fire”) la Nadler abbia ritrovato un contesto più confacente alle sue doti interpretative e alla capacità della sua poetica di delineare con pochi tratti caratteri definiti e immagini efficaci come quella del brano iniziale: “you said you’d need a wrecking ball to break the cement around the heart”.
Nonostante le avvincenti ballate dei primi dischi siano ben lungi dall’essere eguagliate, “The Sister” può essere salutato come un incoraggiante passo della cantautrice originaria del Massachusetts verso il recupero di modalità espressive a lei senz’altro più congeniali.
(pubblicato su Rockerilla n. 383-384, luglio-agosto 2012)