INSERIREFLOPPINO – SMRG/2
(Tafuzzy, 2013)
Tanto per sfatare i luoghi comuni, proviene dalla riviera romagnola una delle più impervie e stranianti trasfigurazioni post-industriali ascoltate da qualche tempo a questa parte. A proporla è Marco Migani manipolatore di suoni sintetici esibitosi anche accanto a Nils Frahm, che sotto l’alias Inserirefloppino traspone in sculture sonore la giustapposizione degli spazi realizzata nella sua parallela veste di architetto.
Nei venticinque minuti di “SMRG/2”, Migani plasma un universo di inquietudini estrapolate da un’elettronica vintage, popolate da glitch, rumori, correnti di elettricità statica e declamazioni in field recordings che accentuano il carattere allucinato – post-umano più che post-industriale – di una proposta artistica dal complesso contenuto concettuale, del quale il riferimento ad Andrej Tarkovskij rappresenta non solo un vezzo citazionista.
Asfittici e dai frequenti contorni orrorifici, i brani di “SMRG/2” spaziano da suoni di macchine a schegge rumore bianco, trovando tuttavia più compiuta realizzazione laddove la maggiore durata alimenta torbidi gorghi di ottundimento dark-ambient (“Onda Ombra”), fino a sfociare nei flutti tenebrosi nei quali culminano i quasi nove minuti della conclusiva “Sub Solea”, condensato di frammenti archeo-industriali, strazianti destrutturazioni noise e di un’ambience oscura che potrebbe ben rappresentare l’approdo delle inquiete visioni di Marco Migani.
Grazie Raffaello, racconti la musica con rara sensibilità e perizia critica. Il disco di Inserirefloppino è davvero straordinario, un abisso di suono.