IAN HUMBERSTONE – Three Songs
(Stitch-Stitch, 2013)
A qualcuno il nome di Ian Humberstone risuonerà familiare. Autore di due album e un Ep sotto l’alias Tissø Lake (progetto che ha visto la collaborazione tra gli altri di Rob St John) e fondatore di Folklore Tapes, il musicista inglese adesso trapiantato a Edimburgo pubblica per la prima volta a proprio nome un breve singolo in vinile e digitale.
Le tre canzoni di cui al titolo, completate da uno strumentale finale, con l’iniziale “Ocean Paths To Palace” quale brano guida, che occupa quasi la metà dei nove minuti del singolo. Si tratta ovviamente della canzone più articolata del breve lotto, con le sue ovattate note di pianoforte a supportare con cadenze rade e oblique le vellutate interpretazioni di Humberstone. Il fascino lievemente tenebroso dell’artista inglese ammanta di calde sfumature la soffusa penombra nella quale le sue canzoni aleggiano con delicatezza confidenziale. È così anche per le altre tre tracce, altrettanti frammenti ciascuno dalla durata appena superiore al minuto e mezzo, che nel caso delle due “songs” rivelano embrioni di potenziali ballate, intrisi di un’eleganza tipicamente britannica, fuori dal tempo.
Non a caso l’Ep è stato registrato in una chiesa del dodicesimo secolo, della quale Humberstone è come se avesse immortalato l’atmosfera austera e risuonante. Un intrigante punto di partenza per un più organico sviluppo sotto forma di un album esteso, attualmente in lavorazione.
music won't save you 