NICKED DRAKE – Wraiths
(Lirico, 2013)
Non è certo un mistero che le coordinate espressive di Gareth Dickson sono da sempre spiccatamente “drakeiane”: atmosfere intime, cantato sommesso, profonda introspezione e stille di picking chitarristico hanno infatti caratterizzato gran parte della sua declinazione di un’ambience acustica tanto scarna quanto toccante, che nell’ultimo “Quite A Way Away” ha probabilmente raggiunto il proprio apice.
L’artista scozzese non si è però limitato a omaggiare uno dei suoi evidenti numi tutelari sotto traccia ai suoi lavori, bensì ha inteso cimentarsi con l’improba operazione della rivisitazione degli originali scritti da Drake nel corso della sua stagione breve e sofferta. Dickson lo fa tanto con tono rispettoso quanto prendendosi poco sul serio, a cominciare dalla denominazione di Nicked Drake prescelta per reinterpretare undici tra le sue canzoni drakeiane preferite.
Il lavoro che le raccoglie, “Wraiths”, è stato pubblicato per il mercato giapponese e realizzato con il mastering da parte di Chihei Hatakeyama, che ha contribuito a mantenere l’intima magia di originali trattati, appunto, con un rispetto che sfocia quasi nella reverenza. La selezione che spazia da “Free Ride” ad “Harvest Breed”, da “Rider On The Wheel” a “Pink Moon”, risulta infatti – quasi paradossalmente – fin troppo fedele a originali che di tutta evidenza è giusto trattare con estremo tatto e un senso di reverenza che ne impedisce qualsiasi stravolgimento.
Grazie anche a una produzione misuratissima, il calore delle note acustiche e le coinvolte interpretazioni di Dickson si innestano su atmosfere che si mantengono ovattate, perpetuando il rapito incanto di originali scolpiti nel tempo, che omaggi di questo genere non possono far altro che riportare alla memoria o, meglio ancora, contribuire a far scoprire.