JESSE MARCHANT – Jesse Marchant
(No Other, 2014)
L’immagine del viaggiatore solitario che attraversa lunghe distese desertiche si addice tanto alla narrazione cantautorale di Jesse B. Marchant, che la descrive in maniera esaustiva l’immagine in bianco e nero prescelta dall’artista canadese per la copertina del suo terzo lavoro, primo contrassegnato dal suo nome proprio anziché dal finora abituale acronimo JBM.
Quell’immagine si rivela ancor più calzante a fronte delle premesse e del contenuto del lavoro, tanto personale da essere presentato in forma omonima: le prime appaiono quelle di un ripiegamento sulla personalità dell’artista, in un certo senso un passo indietro rispetto alla produzione e distribuzione del precedente “Stray Ashes” (2012), mentre il secondo segna un parziale abbandono del lirismo avvolgente che aveva colpito prima ancora in “Not Even In July” (2009) in favore di una formula cantautorale più diretta e immediata, appunto coerente con l’immaginario di un robusto “long distance runner” nordamericano.
Ciò che colpisce da subito nel corso delle undici canzoni che formano il lavoro è la presenza di una serie di ballate “on the road”, dall’abrasivo impatto elettrico (“All Your Promise”, “The Road Is Dark And Snowed”) o scosse da improvvisi spasmi (“In The Sand/Amelia”, “Snow Chicago”) innestati su passaggi più riflessivi e soffusi. È come se le ambientazioni evocative fosse state dileguate da un impianto sonoro granitico, che non sempre lascia adeguato respiro al vellutato timbro di Marchant. Quest’ultima torna tuttavia a esprimersi per ampi tratti tra le pieghe del lavoro, ammantando ancora saggi di un cantautorato capace di svolgersi con graduale sensibilità attraverso sospensioni umbratili, intrise di un pathos pacato e proprio per questo ancor più affascinante. Nascono così brani quali “Words Undefined”, “Stay On Your Knees” e la conclusiva “Lines On Shore”, scorci di palpitante malinconia acustica sulla chitarra o sul pianoforte, elevati a cartoline in bianco e nero da un viaggio artistico solitario, non in fuga ma alla ricerca di se stesso.
Al termine di questa tappa del viaggio, resta la sensazione di una ricerca da parte di nuove strade polverose di Marchant, che tuttavia nelle atmosfere più rarefatte e sospese continua a dimostrarsi – anche se per più brevi tratti – songwriter dotato di personalità sufficientemente originale ed empatica capacità espressiva.