JOAN SHELLEY – Electric Ursa
(No Quarter, 2014)
Come lascia intuire l’immagine che la ritrae sulla copertina di “Electric Ursa”, Joan Shelley è un’artista piuttosto schiva, abituata ad essere raggiunta da una luce obliqua più che da quella abbagliante dei riflettori, ivi compresi quelli da qualche tempo rivolti con sempre maggior frequenza alla rifioritura del folk statunitense. La cantautrice originaria di Louisville ha già avuto modo di far apprezzare le proprie doti nei suoi due precedenti dischi solisti e in quello condiviso con Daniel Martin Moore (“Farthest Field”, 2012), eppure il suo nome non è certo tra i primi che possono venire in mente pensando a un’interprete folk al femminile.
Con ogni probabilità, le otto tracce del nuovo lavoro non muteranno la sua considerazione generale, nonostante siano nuovamente il frutto di una produzione professionale e della collaborazione di un’ampia schiera di musicisti, tra i quali spicca la presenza di Nathan Salsburg (già chitarrista degli indimenticabili Halifax Pier) la cui abilità di fingerpicker conferisce un riflessivo tepore ad alcune delle canzoni guidate dalla voce setosa della Shelley e dal suo banjo o dal pianoforte. Intorno a lei, una piccola orchestra folk amplifica l’alone lievemente polveroso – ma ben distante dai cliché – di canzoni di volta in volta rivestite di sfumature diverse, dal graduale crescendo elettrico e dalle ritmiche asciutte dell’iniziale “Something Small” al soffuso camerismo pianistico di “Remedios”, dagli aromi bucolici di “First Of August” e “River Low” all’agrodolce malinconia delle ballate in penombra di “Long Way To Night” e della stessa title track finale.
È anzi proprio nell’essenzialità di questi passaggi umbratili che traspaiono al meglio le qualità di scrittura e interpretazione della Shelley, le esili filigrane della cui scrittura illustrano le pagine di un diario personale con la spontaneità di un linguaggio folk, prescelto non certo per moda ma per coerenza con un’espressione naturalmente timida, elegante e aliena da ridondanze.