SHIELD PATTERNS – Violet E.P.
(Gizeh, 2015)
I quattro brani racchiusi nell’Ep “Violet” non costituiscono una semplice appendice dell’album di debutto degli Shield Patterns di Richard Knox e Claire Brentnall, “Contour Lines”, pubblicato a metà dello scorso anno. Di quel lavoro l’Ep perpetua senz’altro il fascino oscuro e le sinuose interpretazioni della Brentnall (di recente partecipe anche dell’ultimo lavoro dei Last Harbour), mentre depotenzia l’organico carattere di trip-hop suadente ancorché scarnificato.
Ancor più minimali sono infatti le quattro tracce di “Violet”, che non disperdono l’attenzione del duo per le ambientazioni e per le componenti ritmiche della loro musica, pur invertendone in buona sostanza il paradigma. Così, in luogo di pervasive atmosfere sintetiche vi sono asciutte risonanze droniche, mentre le stesse pulsazioni diventano più austere e “concrete”. Il maggiore spazio lasciato alle linee melodiche dalle pur intricate stratificazioni tra tali elementi, permette alla Brentnall di dispiegare la sua ampia estensione vocale in saggi di lirismo (“Splinter”), evocazioni spettrali (“Silver”, “Monument”) e persino in carezze di palpitante dolcezza come nella narcolettica ballata dalle risonanze pianistiche “Age Of Ice”.
La continuità creativa e la tensione evolutiva palesate nelle quattro corpose tracce dell’Ep palesano come Shield Patterns non sia un progetto estemporaneo tra i tanti riconducibili a Richard Knox (Glissando, A-Sun Amissa, The Rustle Of The Stars), bensì la sintesi di una stabile dimensione artistica, che ha trovato in Claire Brentnall la sua ideale musa oscura dalle grandi doti espressive.