HOLOGRAPHIC FIELD – Window Gazer
(Hellbig, 2015)
Retaggi post-rock (con i Frames) e dimensione ambientale (nel progetto Unland) si ricombinano, trasformandosi nella nuova identità artistica di Jonas Meyer.
Holographic Field apre un nuovo capitolo per il pianista e produttore berlinese, che nelle sei tracce di “Window Gazer” si attesta su un linguaggio elettronico dai marcati tratti descrittivi, che delle sue precedenti esperienze mutua dinamismo e potenzialità suggestive. Entrambe risultano tuttavia trasfigurate dall’impianto sintetico che permea di sé il suo nuovo profilo espressivo, essenzialmente composto da pulsazioni liquide che sfiorano accenti idm (le due lunghe cavalcate di oltre nove minuti ciascuna di “Afloat” e di “Between Sphere”) e da stratificazioni sintetiche dalle luminose aperture ambientali (“Emerge”, “Afterglow”).
In entrambi i casi, gli ampi paesaggi sonori creati da Meyer sono caratterizzate da minuti detriti, fremiti ed effetti che lo rendono piacevolmente irregolare, ancorandone il contenuto sintetico alla dimensione concreta di una materia ambient-idm densa, oscura e dotata di una spiccata profondità suggestiva.