MIKAEL LIND – Intentions And Variations
(Morr Music, 2016)
Ormai da tempo stabilitosi in quel periferico centro gravitazionale della più ricercata ispirazione artistica che è diventata Reykjavík, Mikael Lind compie in “Intentions And Variations” un ulteriore passo verso la rappresentazione di rarefatti paesaggi nordici, già riassunti sotto forma delle sognanti cartoline sonore del precedente “Unsettled Beings” (2013).
Mentre quel lavoro, frutto di numerose collaborazioni con artisti locali, proprio per questo presentava un ampio catalogo di temi e registri, che includeva anche l’elemento vocale, le cinque tracce di “Intentions And Variations” sono costituite di una materia ben più omogenea e, soprattutto, più chiaramente rivolta alla creazione di una densa ambience a base acustica, realizzata appunto attraverso un’accurata sequenza di variazioni e manipolazioni elettroniche.
Le brevi sinfonie di Lind muovono infatti da note pianistiche – nella title track d’apertura e nel finale di “Eternal Weaver” – e iterative vibrazioni di viola, sottese a intricate texture che ora si accedono a una dimensione di ariosa solennità orchestrale (“Sleeping Pauper”), ora si increspano in torsioni di drone in crescendo moderatamente distorti (“Unyelling Rocks”). La complessa articolazione di timbri e variazioni ricavate dagli elementi in apparenza semplici dei brani di Lind non può non mettersi in diretta correlazione con gli affascinanti contrasti dei paesaggi islandesi, attraverso le cui vaporose suggestioni “Intentions And Variations” traccia un itinerario sonoro immaginifico e meditativo.