BEN MCELROY – Bird-Stone
(Whitelabrecs, 2016)
I viaggi tra reale e immaginario attraverso l’ambiente rurale britannico presente e (tra)passato annoverano tra i propri ideali nocchieri anche Ben McElroy, già autore di una serie di Ep a proprio nome o sotto l’alias The Four Fishermen.
Le cinque tracce del recente “Bird-Stone” rappresentano il lavoro più organico finora realizzato dall’artista inglese, che non si limita a delineare ambientazioni bucoliche e sottilmente spettrali, ma le riempie di contenuto umano e armonico, impiegando anche l’elemento vocale. Restano tuttavia gli archi i protagonisti principali del lavoro, modulati in movimenti prolungati e vibrazioni evocative, che creano atmosfere arcane e dense di suggestioni cinematiche.
Si tratta dello sfondo scenografico, pur pienamente autosufficiente dal punto di vista espressivo, sul quale McElroy innesta le calde timbriche di corde acustiche arpeggiate e la sua voce narrante, in forma di declamazione piuttosto che di vero e proprio canto, che trasforma la sua ricerca di immagini e sensazioni fuori dal tempo in narrazioni bucoliche visionarie, combinazione di musica da camera, ambience acustica e ancestrali linguaggi folk.
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