THE EIGHT – Missing Parts
(Hidden Vibes, 2016)
Fin dai primi riverberi dalle basse frequenze che introducono in “Missing Parts” si intuisce la vocazione cinematica del loro autore, il chitarrista ucraino Max Dankevich, alias The Eight. Otto sono anche le parti idealmente “mancanti” raccolte nel lavoro che ne esplica la parte musicale di una personalità invece non a caso parallelamente rivolta alle arti visuali, in qualità di sceneggiatore e regista.
Tutta incentrata sulla varietà di timbriche ricavabili dall’applicazione a minimali armonie chitarristiche di effetti e manipolazione elettroniche, la sequenza che forma “Missing Part” sembra trarre le mosse dalle affascinanti pratiche sonore di artisti quali Wil Bolton e Jon Attwood. Dankevich non si concentra tuttavia soltanto su modulazioni atmosferiche , come quelle notturne e rarefatte che aprono e chiudono il lavoro, ma vi innesta componenti dinamiche che vanno di pari passo con un certo ispessimento delle trame chitarristiche (“Saabi”), ovvero di una emersione nella loro forma più spoglia e non filtrata (“Saas”).
Oltre che in espansi abbracci armonici dalle spiccate doti contemplative, il lavorio chitarristico dell’artista ucraino si manifesta in non meno suggestivi arpeggi che suggeriscono paesaggi bucolici autunnali (“Pooli”, “Timo”). È quella, dunque, la dimensione pacifica e sottilmente malinconica dove Dankevich guida chi si imbatte nella ricerca delle sue “Missing Parts”, incantate, carezzevoli e molto vicine al cuore.