WIL BOLTON – February Dawn
(Eilean, 2016)
Non poteva mancare un artista prolifico e di grande sensibilità come Wil Bolton nell’ideale mappa sonora che da due anni a questa parte l’etichetta francese Eilean sta tracciando, intessendo fili e unendo punti espressivi apparentemente distanti nello spazio e nello stille.
Quello delineato dal chitarrista inglese è, come spesso avviene con le sue creazioni, uno scorcio di romanticismo ambientale, che trova collocazione temporale e di ispirazione in un contesto invernale riscaldato riverberi e modulazioni soffuse, screziate da field recordings, minuti fremiti e irregoralità.
I dieci brani di “February Dawn” mantengono appunto fede alla loro traccia tematica, restituendo sensazioni aurorali e vaporose, morbidamente plasmate dalla combinazione di effetti e timbriche chitarristiche con stratificazioni sintetiche e placide note acustiche.
Nel corso dei cinquanta minuti del lavoro, il composito universo sonoro di Bolton si dispiega in maniera quanto mai esaustiva, muovendo dalle abituali modulazioni chitarristiche (“Shells And Flints”), prima solcate da tremuli frammenti acustici (“Coastal Glow”) e via via sublimanti in evanescenze ambientali impalpabili (“Dot To Dot”, “Blue Field Balcony”).
Accanto alle estatiche contemplazioni stagionali definite da tali elementi, in “February Dawn” convivono microsuoni crepitanti, adagiati a mo’ di cornice intorno a un po’ tutti i brani, e saturazioni sintetiche più dense, che proprio nella title track lasciano trasparire una consistenza granulosa, così rappresentando anche il lato più disagevole di un’alba invernale, così colta in tutti i suoi aspetti di fragile, evocativa suggestione.
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