DAY BEFORE US – Nihil Interit
(Rage In Eden, 2016)
Ormai da qualche tempo Philippe Blache ha aperto il suo progetto dark-ambient Day Before Us a una dimensione lirico-orchestrale che da un lato ne amplifica il respiro, dall’altro ne rende ancora le suggestioni più evocative.
Negli otto brani di “Nihil Interit” quest’ultimo profilo appare predominante, anche e soprattutto grazie alla consolidata presenza della cantante russa Natalya Romashina, a pieno titolo co-titolare di quello che è ormai diventato un duo a tutti gli effetti. I versi da lei scritti e interpretati a metà tra declamazione ieratica e canto evocativo, caratterizzano infatti fortemente l’itinerario d’ascolto del lavoro che, senza accantonare i plumbei vapori ambientali tipici di Blache, ne espande le modulazioni a tal punto da trasfigurarle nei movimenti di un’orchestra spettrale, che innalza elegie incarnate da una voce che tocca corde alte e profonde.
Pur non mancando passaggi nei quali i drone di Blache si increspano in moderati accenti distorsivi, il contenuto di “Nihil Interit” permane sostanzialmente etereo, denso di quella solennità impalpabile che si attaglia a un percorso di tenebrosa, poetica catarsi spirituale.