BJARNI GUNNARSSON – Paths
(Granny, 2016)
Cinque itinerari sonori tra interni asettici e paesaggi naturali alieni come quelli della sua Islanda: sono quelli che Bjarni Gunnarsson condensa in “Paths”, appunto, raccolta su disco di una serie di installazioni sonore realizzate tra Reykjavík, L’Aia e Parigi.
I cinque lunghi brani delineano una continua inversione di piani e ambienti, nella quale risonanze concrete, sibili e filtraggi digitali talora spigolosi si uniscono alle sature risonanze di un soundscaping sulfureo, denso, apparentemente statico.
Istantanee di stasi prolungata e particelle in incessante ricombinazione popolano così una galleria auditiva da osservare come un’installazione museale, cristallizzata nella sua superficie ma ribollente di viva materia sonora.