THE LUXEMBOURG SIGNAL – Blue Field
(Shelflife / Kleine Untergrund Schallplatten, 2017)
La fiamma inestinguibile dell’indie-pop che si trasforma rivivendo ogni volta a nuova freschezza trova ennesima conferma nel secondo album di The Luxembourg Signal, band che annovera tra le sue fila ben tre componenti degli Aberdeen, tra i quali la voce di Beth Arzy, già accanto a Bobby Wratten nei Trembling Blue Stars.
Tre anni dopo l’omonimo debutto, The Luxembourg Signal si ripresentano con le dieci nuove canzoni di “Blue Field”, agrodolci caramelle indie-pop come si conviene alla migliore estetica del genere, risultanti da un’alternanza vorticosa ma misurata di mood, elementi costitutivi, ambientazioni sonore e interpretazioni. Quelle di Beth Arzy si alternano infatti nuovamente a quelle di Betsy Moyer alla guida di brani che spaziano da vivaci spunti guitar-pop (“Atomic No. 10”) a sfumature wave (“Are You Numb?”) che si fanno più marcate sulle ali di tastiere liquide e pulsanti, comunque mai particolarmente invasive (“There’s Nothing More Beautiful Than A Well-Made Machine”).
Il meglio di sé la band continua comunque a offrirlo nei passaggi più lievi e sognanti, che tornano a riecheggiare l’inconfondibile marchio della Sarah Records, come avviene nella briosa title track e nelle varie “Antarctica”, “Fall Feeling” (con Bobby Wratten in una rara apparizione come seconda voce) e nella deliziosa “Laura Palmer”, alla cui melodia non potranno resistere nemmeno quanti non sono abitualmente cultori dell’indie-pop. È questa la forza naturale di un linguaggio che stanca mai e che anzi ogni volta coinvolge e stupisce, diverte e instilla dolce malinconia, interpretato da The Luxembourg Signal con maturità, classe e freschezza rigeneranti.