SAME WAVES – Algorithm Of Desire
(Flau, 2018)
Mutano la formula e la denominazione, non i protagonisti: a poche settimane dal vaporoso immaginario ambientale condensato nel loro debutto sotto la sigla Hibernis, John Hughes e Lindsay Anderson si ripresentano sotto le ben diverse vesti di Same Waves.
Oltre alle loro variegate personalità artistiche, i punti in comune tra i due progetti possono individuarsi nelle texture elettroniche di Hughes e nelle soffici interpretazioni vocali di Lindsay Anderson, senz’altro maggiormente valorizzate in un contesto orientato in maniera esplicita alle canzoni. Sognanti, ma anche profondamente riflessive, sono quelle racchiuse in “Algorithm Of Desire”, che scandagliano i mutevoli moti dell’animo umano attraverso una combinazione di texture sintetiche e frammenti organici, che creano un microcosmo sospeso e visionario.
La componente umana sottesa al lavoro dal punto di vista tematico, si manifesta anche sotto il profilo sonoro, attraverso le suadenti interpretazioni di Lindsay Anderson e inserti strumentati concreti, apportati da una schiera di collaboratori provenienti dalla scena jazz di Chicago. Ciononostante, i contenuti di “Algorithm Of Desire” si attestano su quelli di un elettro-pop rallentato e notturno, plasmato dai due artisti con consumata classe e sensibilità minimale, fino a trasformarne i caratteri in quelli di paesaggi sonori ed emozionali immaginari.