Fin dai primi passi compiuti sotto l’alias Kryshe, è risultato evidente l’approccio denso di calore umano e al tempo stesso eterodosso di Christian Grothe al neoclassicismo ambientale. Il suo terzo album ne conferma il progressivo scostamento dal minimalismo pianistico, proiettandone le composizioni in una dimensione sempre più sospesa, nella quale elementi acustico-armonici e texture atmosferiche si fondono in una lega sonora dai contorni variabili.
Elaborato a partire da una serie di loop e frammenti registrati in maniera casalinga nelle ore notturne, “Hauch” ne rispecchia l’immediatezza analogica, né neoclassica né ambientale, ma semplicemente contemporanea.
(pubblicato su Rockerilla n. 462, febbraio 2019)
Really beautiful sound.