GLÅSBIRD – Grønland
(Whitelabrecs, 2019)
Le estreme propaggini settentrionali del nostro pianeta, i loro paesaggi di desolata bellezza e gli spessi strati ghiacciati che ne ricoprono ampia parte delle superfici costituiscono immaginario ricorrente per sperimentazioni di paesaggismo ambientale.
A queste va senz’altro ascritta “Grønland” che, come da titolo, delinea un ideale itinerario sonoro attraverso la Groenlandia, sotto la guida un artista che non intende far conoscere di sé altro che l’alias Glåsbird. La sua tavolozza sonora non si limita al chiarore abbagliante delle superfici ghiacciate, bensì del paesaggio nordico offre una rappresentazione tanto coesa quanto sfaccettata, articolata com’è in composite orchestrazioni per timbriche chitarristiche, attraversate da avvolgenti arrangiamenti d’archi e da cadenzate stille pianistiche.
Nel corso dei sei brani di “Grønland”, tutti gli elementi diluiscono la propria stessa natura originaria nel lento incedere cinematico di composizioni che paiono svolgersi in presa diretta, da scoprire istante per istante, appunto come il paesaggio che a ogni passo rivela nuovi particolari. Piuttosto che le impervie cristallizzazioni ghiacciate, di quello descritto nel lavoro sono esaltati i caratteri emozionali e la dimensione spaziale, riassunti in movimenti di affascinante ambience orchestrale.