R BENY – Echo’s Verse
(Dauw, 2019)
Un sottile filo conduttore unisce il nuovo lavoro di Austin Cairns sotto l’alias r beny al suo precedente “Saudade”: si tratta di un tema di nostalgia connesso con la distanza non solo fisica, ma anche sentimentale e, in ultima istanza, sonora, che trova sintesi appunto nell’idea di eco, inteso tanto quale fenomeno auditivo quanto come riferimento mitologico.
I sei densi brani di “Echo’s Verse”, incentrati in maniera quasi esclusiva sulle emissioni di frequenze di synth modulari, rispondono appieno a quell’idea, declinandola variamente sotto forma di aperture ariose e lievi progressioni (“Crushing”), ma anche di coltri di puntiforme vapore nebbioso (“If I”, “Felt”). Sotteso a tutto il lavoro, si percepisce tuttavia un senso di romanticismo minimale, sorprendente rispetto alle sue componenti sintetiche, che Cairns plasma con grande abilità e delicatezza di tocco, conferendovi tutto il riflessivo calore umano di sensazioni di placida nostalgia.